Fuse e Zfs un pò di storia

linux

Il progetto nasce tra Aprile e Maggio del 2006 grazie alla sponsorizzazione di Google nell’ambito del Google Summer Of Code 2006.
Si tratta di un porting in piena regola: partendo dai sorgenti di ZFS rilasciati dal team di sviluppo di OpenSolaris,si affrontano e si risolvono i primi problemi di integrazione, basati principalmente sulla disponibilità delle librerie di siste­ma (presenti su Solaris, ma non su Linux) utilizzate nel codice di ZFS, per arrivare nell’arco di poche settimane ad una pre-alfa scaricabile di zfs-fuse.
A distanza di un mese il codice subisce la prima, intensa revi­sione con la finalità di eliminare dai sorgenti una serie di direttive plausibili su Solaris, ma sconosciute al gcc. Passo ine­vitabile per le finalità del porting, ma anche amaro per l’auto­re, che avrebbe preferito mantenere la maggiore aderenza possibile al codice sorgente originale, per ovvie ragioni di sostenibilità nel tempo e di merge con future revisioni e rilasci di ZFS.

 

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Cisco Virtual Internet Routing Lab (VIRL)

ciscoIeri ho ricevuto informazioni che Cisco ha rilasciato la piattaforma di virtualizzazione XR.Questa notizia ha suscitato in me un certo interesse così ho iniziato a chiedere in giro e raccogliere dati.

E’ già noto che Cisco utilizza qualcosa chiamato IOS su Unix (IOU) per i laboratori per la CCIE. Si tratta quindi di una virtualizzazione dell’ IOS su Solaris e si può utilizzare per il routing e che per lo switching.

Cisco ha inoltre recentemente rilasciato una virtualizzazione di IOS XE chiamata CSR (Cloud Services Router Cisco).E’ possibile ottenerla in una macchina virtualizzata denominata CSR1000v.

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Anatomia di un hard disk


dbAnatomia di un hard disk: Un hard disk è un dispositivo di memorizzazione, di norma composto da un insieme di dischi di materiale duro (da cui hard disk) ad esempio in alluminio o vetro, al contrario dei floppy che sono realizzati da una pellicola di plastica quindi da una consistenza piuttosto morbida.
Una volta messo in funzione, i dischi al suo interno ruotano a velocità che vanno da 3200 ad oltre 15000 giri al minuto (a seconda delle tecnologie e dei modelli); su di essi scorrono delle testine che leggono le informazioni registrate sul rispettivo disco. Ogni disco è suddiviso in tracce (no visibili ad occhio nudo), quest’ultime sono un insieme di cerchi concen­trici individuabili sulla superficie di un disco.

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