Guida Completa a OKD nel tuo Laboratorio Casalingo

Vuoi costruire un laboratorio domestico con OKD, la versione open-source di OpenShift? In questa guida esploriamo tutto ciò che ti serve sapere per iniziare, configurare e utilizzare OKD sia per test che per piccoli carichi produttivi.


Cos’è OKD?

OKD (“Origin Kubernetes Distribution”) è la versione upstream e completamente open source di Red Hat OpenShift. A differenza di quest’ultimo, OKD non richiede licenze a pagamento ed è mantenuto dalla community. Utilizza Fedora CoreOS come sistema operativo di base.

OKD vs OpenShift: differenze principali

CaratteristicaOKDRed Hat OpenShift
LicenzaOpen Source (Apache v2)Commerciale (con componenti closed)
SupportoSolo communityRed Hat ufficiale con SLA
Sistema operativoFedora CoreOSRed Hat CoreOS
Cataloghi operatoriSolo communityCertificati Red Hat
Destinazione d’usoTest, sviluppo, piccoli ambienti produttiviProduzione enterprise

Requisiti Hardware per OKD

Per test o sviluppo:

  • CPU: almeno 4 core
  • RAM: 8–16 GB
  • Storage: minimo 40 GB (meglio SSD)

Per uso produttivo leggero:

  • Master Node: 4 vCPU, 16 GB RAM, 100+ GB SSD
  • Worker Node: 2–4 vCPU, 8–16 GB RAM, 100–200+ GB SSD

Se usi uno storage distribuito come Longhorn, ogni nodo worker dovrebbe avere un disco SSD aggiuntivo dedicato al solo storage (200+ GB).


Configurazione consigliata per un lab casalingo

Cluster a 3 nodi:

  • 1 Master + 2 Worker (VM o bare-metal)
  • Sistema operativo: Fedora CoreOS
  • Rete bridged o NAT
  • Storage su SSD

Alternativa minima:

  • Single Node OKD (tutto in uno)
  • Requisiti: 4–8 vCPU, 20–32 GB RAM, 150+ GB SSD

OKD all-in-one: c’è una versione come OpenShift Local?

Sì, ma non ufficiale. Le opzioni principali sono:

1. okd4-single-node (SNO)

  • Progetto non ufficiale GitHub
  • Installazione completa su un singolo nodo Fedora CoreOS
  • Richiede openshift-install e configurazione con ignition

2. CRC modificato per OKD

  • Alcuni utenti hanno adattato CodeReady Containers per usare OKD
  • Non consigliato: instabile, complicato, non documentato

3. Cluster VM tradizionale

  • Usare openshift-install per creare un vero cluster (1 master + 2 worker)
  • È la soluzione più fedele a un ambiente produttivo

Tipi di workload ideali in casa

Con OKD puoi gestire:

  • Siti personali, blog, frontend
  • Nextcloud, GitLab CE, Home Assistant
  • API personali o familiari
  • Registry Docker privato
  • Dashboard e monitoring (Grafana, Prometheus)

Conclusione

OKD è una potente alternativa open source a OpenShift, ideale per chi vuole apprendere, testare e gestire piccoli workload produttivi in casa. Con pochi nodi, una buona configurazione SSD e qualche script ben fatto, puoi simulare ambienti enterprise nel tuo lab personale.

Se vuoi una guida passo-passo per installare OKD 4 in versione Single Node o su cluster, chiedi pure!

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